Eritrea: una fede intatta in prigione
22 arresti solo nelle 3 settimane scorse. L’Eritrea è al 9° posto della WWL 2015, eppure riceviamo testimonianze di vittoria tra i cristiani.
L’Eritrea occupa il 9° posto della WWList di Porte Aperte, facendo così parte nel 2015 dei 10 paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. Nelle ultime 3 settimane abbiamo ricevuto notizie di 22 arresti di cristiani: il 23 gennaio a Barentù, 6 cristiani sono stati prelevati dalle loro case da agenti del governo, mentre altri 4 sono stati arrestati per strada; il 6 febbraio altri agenti hanno arrestato 12 cristiani che presenziavano a un matrimonio in una casa privata sempre a Barentù (sappiamo che solo 3 sono stati rilasciati, ma degli altri nulla). “Nel 2014 si è toccato il record di eritrei in fuga dal loro paese. Il numero che richiedono asilo politico in Europa è triplicato nei primi 10 mesi del 2014. In migliaia cercano rifugio in Sudan, oltre 6.000 hanno valicato il confine con l’Etiopia nel solo mese di ottobre” racconta il dott. Rossum Mesfin, un forte oppositore del governo del Presidente Isayas Afewerki.
Le condizioni che questi cristiani affrontano nelle carceri eritree rimangono inumane. Per alcuni, oltre a celle in container metallici e condizioni igieniche insostenibili, spettano solo 70 gr. di pane e un paio di bicchieri di tè al giorno per alimentarsi. Eppure riceviamo testimonianze di vittoria tra i cristiani. “La chiesa in Eritrea è passata attraverso continue sofferenze e prove negli ultimi 12 anni, ma Dio ha mantenuto le promesse mantenendola salda e protetta dal male“, ci racconta un leader di chiesa che rimane anonimo per ovvie ragioni. Per questi fratelli e sorelle eritrei che parlano della protezione di Dio e della vittoria nella persecuzione, un segno di come Dio sia all’opera in Eritrea è visibile dal fatto che i cristiani usciti di prigione dopo anni di brutale detenzione hanno mantenuto intatta la loro fede.
Nonostante le difficoltà, le campagne di arresti (spesso mirate ai leader di chiesa) e i continui abusi contro i cristiani, molte chiese hanno visto il numero di credenti aumentare sensibilmente. “Siamo immersi in questa battaglia spirituale pregando ferventemente e costantemente. E ne abbiamo visti i risultati“, ci spiega un altro responsabile di chiesa. “Ringraziamo Dio perché non siamo soli“, riferendosi ora a tutti i cristiani che nel mondo sostengono la Chiesa eritrea attraverso Porte Aperte.
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