“La chiesa degli altri nove”
Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? (Luca 17:17)
«Dove sono gli altri nove?». Perché Gesù si pone questa domanda? Che cosa è accaduto?
Dieci lebbrosi L’avevano pregato di guarirli e Lui, insolitamente, aveva detto: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti», rifacendosi all’insegnamento del levitico che attribuiva a quelli le funzioni di “ufficiale sanitario”.
Mentre erano per strada, i lebbrosi si erano accorti di essere guariti. Ben nove di loro, però, avevano proseguito il cammino “religioso” verso la sede sacerdotale e, dopo aver ottenuto il certificato di guarigione, se n’erano tornati alle loro vite, famiglie, abitudini, attività.
Uno soltanto, un Samaritano, la cui religione era un misto di superstizione, idolatria e fede nel Dio d’Abramo, invece, era tornato da Gesù per ringraziarLo. Di qui la Sua meraviglia. Dov’erano “gli altri nove”?
Questa semplice storia di tempi lontani sembra descrivere, in maniera tragica, il nostro cristianesimo attuale. Quello, per intenderci, che ricerca la grazia, la provvidenza e le benedizioni di Cristo mentre tende, inesorabilmente, ad allontanarsi dalla Sua Persona e dalla Sua presenza.
Amati in Cristo, non stiamo probabilmente diventando la “Chiesa degli altri nove”? Non agiamo forse come loro, quando avendo invocato il Suo Nome, il Signore ci risponde, rallegra, provvede e poi ci allontaniamo da Lui, senza ringraziarLo, lodarLo e adorarLo?
Quanti di noi sono là, ogni domenica, con le mani alzate e gli occhi umidi, ma dal lunedì in poi, pensano soltanto ai fatti loro, andandosene chi al suo campo, chi al suo commercio? (Cfr. Matteo 22:5).
Quanti di noi, nel momento del bisogno sono in ginocchio, in preghiera… e poi quando la tempesta passa, ritornano, come prima e più di prima, agli impegni mondani, all’inganno delle ricchezze e all’avidità delle altre cose, vivendo come se Dio non esistesse?
La “Chiesa degli altri nove”, sebbene numerosa, rumorosa (e non priva di “successo”), non è destinata al cielo, perché non conosce la fede e non realizza la salvezza in Cristo (la redenzione mediante il Suo sangue, il perdono dei peccati). Soltanto al Samaritano, infatti, Gesù disse: «La tua fede ti ha salvato».
Perciò, è bene che ciascuno esamini sé stesso per vedere a quale “chiesa” appartiene. Nel farlo, però, non cerchiamo soltanto esperienze da raccontare, ricordi ed emozioni da celebrare, ma ritorniamo a quel preciso momento in cui ci ritrovammo ai piedi del Figlio di Dio per realizzare la Sua salvezza, per grazia, mediante la sola fede.
E, se ancora non l’hai fatto: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato» (cfr. Atti 16:31).
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