Molti saranno i chiamati, ma pochi gli eletti (Matteo 22:14).
Qualcuno disse che tutti i nomi dei buoni imperatori si possono incidere su un unico piccolo anello. Non ci sono molti nomi nel libro della vita. La parabola del seminatore presenta quattro tipi di terreno, ma solo uno è buono (Matte 13:1-17). Quanto sono rari quelli che nel mondo conoscono Cristo e credono in Lui! “Chi ha creduto a quello che abbiamo annunziato?” (Isaia 53:1). Quanto sono pochi quelli che si sottomettono al regno di Cristo! I pagani idolatri ed i seguaci di Maometto, possiedono quasi tutta l’Asia, l’Africa ed altre parti del mondo. Sembra che la situazione sia peggiorata nelle nazioni dell’Occidente, dove assistiamo allo sviluppo di un nuovo paganesimo molto aggressivo e ad un forte declino del cristianesimo. In molte parti del mondo si pratica l’adorazione di Satana: egli conquista molti cuori. Quanti ipocriti ci sono nel mondo (II Timoteo 3:5)? Essi somigliano alla lana tinta in superficie che non è stata immersa nel colore. La loro religione non è profonda, ma superficiale e la tempesta della persecuzione la porta via molto presto. Questi uomini somigliano a colombe di Cristo, ma sono un covo di serpenti. Essi odiano l’immagine di Dio, come la pantera odia la figura d’uomo. Meditate spesso sull’esiguità del numero dei salvati! “non andate dietro alla folla” (Esodo 23:2). Spesso la maggioranza si sbaglia. Molti uomini camminano “seguendo l’andazzo di questo mondo” (Efesini 2:2). Costoro seguono la concupiscenza dei loro cuori e il corso dei tempi e marciano con il principe dell’aria.
Sono pochi quelli che trovano la via e pochi quelli che la seguono. Pensare a questo contribuirà a far nascere in noi un santo timore (Ebrei 4:1), non quello della disperazione, ma quello tipico della cautela e della prudenza. Questo è il timore che hanno avuto i santi di Dio più eminenti. Agostino ammise di aver bussato alla porta del cielo con una mano tremante. Questo timore è unito alla speranza. “Il Signore si compiace di quelli che lo temano, di quelli che sperano nella Sua bontà” (Salmo 147:11). Un figlio di Dio teme perché sa che la porta è stretta, ma spera perché è aperta. La meditazione sull’esiguità del numero dei salvati ci spronerà all’azione. Allora ci adopereremo al compimento della nostra salvezza. Se i premiati sono davvero così pochi, correremo più velocemente. Questa meditazione sarà un allarme per i cristiani addormentati.
Thomas Watson
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