Il tribunale di Cristo.
Il “ritorno di Cristo” è il giorno della “beata speranza” che aspetta la chiesa.
Il “tribunale di Cristo” che segue, è il “Bema” ossia il giorno della premiazione della chiesa per l’opera affidata.
Esso chiude un’altra fase di tutto il piano divino ed è legato a un serio confronto con lo scopo del messaggio del Vangelo e al tuo personale coinvolgimento in esso.
Per questo il “tribunale di Cristo” scuote le nostre coscienze sulle verità del messaggio del Nuovo Testamento nel suo insieme.
Quel giorno sarà svelato in modo chiaro ciò che saremo stati durante il nostro percorso, ma anche ciò che avremo potuto diventare.
Dio valuterà i nostri atti ma anche tutte le nostre omissioni.
Nel giudizio conterà il valore di un cuore arreso e l’amore disinteressato per l’opera, ciò che abbiamo realmente messo al servizio di Dio e ciò che non abbiamo voluto sottomettere a Dio. Nel tribunale di Cristo conterà l’amore per il Suo Regno, l’amore e la missione della chiesa, ma sarà messo in luce anche il tempo e le occasioni sciupate.
Di ogni convinzione dottrinale cristiana, Dio analizzerà gli atteggiamenti che abbiamo assunto in relazione ad esse, le nostre motivazioni nascoste e gli impegni che abbiamo avuto nei confronti di esse.
Dio terrà conto di tutti gli elementi interiori che abbiamo conservato, di quelli che abbiamo cambiato in relazione alla Sua opera e di tutti i sentimenti nascosti.
La valutazione, la perdita, il guadagno, la premiazione e la gloria del tribunale di Cristo sono sorprendenti e si combineranno fra di loro in modo straordinario che sfugge alla nostra mente.
“ Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male. 2 corinti 5:10
Quel giorno non si discuterà della tua salvezza o della tua perdizione, quel giorno si valuterà solo la misura della tua ricompensa della grazia.
La salvezza in Cristo dipende della fede, la ricompensa al tribunale di Cristo è il frutto della nostra fedeltà alle Sue parole, alla Sua missione, ai Suoi obiettivi sia personali che collettivi.
Questo epilogo dovrebbe destare la nostra vita nel suo insieme e perseguire la coscienza di una santità e di una fedeltà pratica, indirizzando la nostra fede verso l’adempimento di chi siamo e che cosa abbiamo in Cristo senza se e senza ma.
«I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e busserà. Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si rimboccherà le vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
Se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro! Sappiate questo, che se il padrone di casa conoscesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi siate pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate». Luca 12:35-40
Past. Pietro Varrazzo
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