Una Brutta bestia
… ero insensato e senza intelligenza; io ero di fronte a te come una bestia
(Salmo 73:22)
… tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e abiterai con le bestie dei campi
(Daniele 4:32)
I nostri versetti parlano di persone molto diverse fra loro.
Uno è Asaf, il levita che ricorda quando, invidioso del successo dei malvagi, comparato alla sua sofferenza si amareggiò con Dio fino a imbestialirsi.
L’altro è Nabucodonosor, il grande re babilonese che nell’orgogliosa esaltazione per il suo successo fu umiliato da Dio e ridotto ad uno stato bestiale (leggi Daniele 4:28-34).
Uomini così diversi fra loro per storia, esperienza e fede si ritrovarono in una condizione di “bestialità”. Entrambi a causa del successo.
Per uno era il dolore del successo mancato, per l’altro l’orgoglio per averlo raggiunto: viene da dire che il successo può farci diventare brutte bestie.
Di per sé, il successo non è negativo: molti uomini di Dio lo hanno avuto occupando posti di onore, prestigio, responsabilità.
Che cosa ci insegnano queste due storie?
Che se il successo (la mancanza, la ricerca, la conservazione) diventa troppo importante può allontanare da Dio perfino la persona più devota.
La lezione più bella di entrambe queste storie, però, risiede nell’uscita da questa condizione…
Asaf ne uscì così: Ho voluto riflettere per comprendere questo, ma la cosa mi è parsa molto ardua, finché non sono entrato nel santuario di Dio… (Salmo 73:17).
Nabucodonosor in questo modo: Alla fine di quei giorni… alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me… (Daniele 4:34).
Carissimo, non c’è nulla di male se nella settimana che inizia desideri ottenere qualche successo (personale, professionale, ministeriale).
Non permettere, però, che questo diventi il centro della tua esistenza, fino a farti perdere di vista l’essenziale.
Dio ci aiuti a non allontanarci mai dalla Sua presenza e non ripiegare il nostro sguardo sulle cose terrene, perché questo ci rovinerebbe.
E se stai vivendo una condizione “bestiale”, rivolgiti subito a Cristo, alza subito gli occhi al cielo… ritorna subito in te e inginocchiati dinanzi a Colui che per amore tuo… spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini… umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce (Filippesi 2:7, 8).
La nostra redenzione è stato il Suo successo più grande, la Sua soddisfazione più bella.
Ringraziato sia Dio per il Suo dono ineffabile!
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