Colombia: assapora e osserva
Uno speciale incontro sta avendo luogo in questi giorni nel Centro per bambini di Porte Aperte in Colombia tra ex-studenti tornati alle loro zone di provenienza. Uno sguardo sull’approccio a lungo termine dei progetti della nostra missione.
“Assapora e osserva quanto il Signore è buono” è il tema dell’incontro che sta avendo luogo in questi giorni nel Centro per bambini di Porte Aperte in Colombia, luogo che molti di voi conoscono grazie a campagne di lettere, viaggi, presentazioni e articoli fatti anche dalla base italiana della missione. Il Centro per bambini in Colombia è un progetto a lungo termine e con un approccio olistico che punta a dare un luogo sicuro, un’istruzione solida, la cura di traumi e una formazione cristiana a bambini e ragazzi che provengono da contesti di persecuzione. Dalle aree dominate dalle FARC, da altri gruppi (paramilitari o guerriglieri), così come da regioni gestite dalle autorità indigene (dove i convertiti vengono perseguitati), riceviamo richieste di coppie pastorali, leader di chiesa, famiglie di evangelisti o simili che desiderano trovare un luogo sicuro dove mandare i figli a studiare (e a vivere, poiché si tratta di un collegio), protetti dagli artigli della persecuzione. Ci sono ragazzi che hanno perso genitori, parenti o amici trucidati dai persecutori; altri invece sono in pericolo di reclutamento di questi gruppi. Il Centro dunque ha lo scopo di fornire un’alternativa che cambia il destino di questi ragazzi.
L’incontro che sta avvenendo in questi giorni riguarda gli ex-studenti del Centro, ragazzi che quindi hanno vissuto nel centro e poi sono tornati nelle zone di provenienza. Lo scopo è quello di richiamarli dalle varie parti difficili della Colombia, rimetterli insieme, facendo fare loro un percorso in cui possono raccontare come stanno e quanto sia stato utile avere l’opportunità di vivere all’interno del Centro. E’ chiaro che il nostro scopo è anche curarli, capire a che punto stanno, l’impatto del lavoro fatto su di loro e le migliorie eventuali da apportare. Alcuni sono cresciuti come ferventi cristiani, impegnati anche in campi rischiosi dell’opera della Chiesa locale. Altri vivono momenti di difficoltà con la vita e con Dio. Per loro il Centro è stata una seconda casa, un rifugio dove hanno affrontato difficili percorsi di guarigione interiore (per es. il perdono degli assassini dei propri genitori), la distanza dai propri cari mescolata alla gioia contagiosa del team che guida il centro e degli altri studenti.
La visione missionaria di Porte Aperte prevede di rafforzare i perseguitati in maniera tangibile, quando possibile con progetti che abbiano un impatto a lungo termine nella vita del singolo, della chiesa e della comunità cristiana. Miriamo a irrobustire le fondamenta della Chiesa locale laddove è più perseguitata e dimenticata e ciò richiede pianificazione, esperienza sul campo, progetti ad ampio raggio e, a volte, gioiosi incontri come quello che alcune decine di ragazzi speciali stanno vivendo in questi giorni. Ma senza l’aiuto di Dio e il vostro nulla di tutto questo sarebbe possibile!
Lascia un commento