ADULLAM, IL LUOGO DOVE INCONTRI DIO. Meglio abitare sul canto di un tetto, che in una grande casa con una moglie rissosa. ( Pv,21:9)
L’altro giorno, mentre mi recavo alla posta, lungo la strada vidi una scena davvero degna di biasimo, una donna gridava dal balcone ed inveiva verso il marito che poverino non vedeva l’ora di andarsene e si avvicinava a lunghi passi verso la sua macchina, Lei, infischiandosene delle persone che la guardavano, continuava a dire parolacce e quant’altro… Scene così…sono all’ordine del giorno…ma mi sono posta una domanda riguardo a quella donna…ma …a casa come si comporta?
Sicuramente l’armonia familiare in quella casa sarà un’utopia.
Parlare di armonia coniugale, sembra oggi impresa ardua, quasi impossibile.
Ho l’impressione di camminare in un campo minato dove è possibile che
improvvisamente possa scoppiare la mina della crisi coniugale, della separazione e
del divorzio.
Questa realtà è confermata dai dati statistici nei quali si nota come purtroppo le separazioni ed i divorzi continuano spaventosamente ad aumentare, anche tra i credenti, e come di contro i matrimoni hanno subito una brusca frenata nel sud Italia, ed una netta diminuzione nel nord.
La coppia cristiana, deve invece vivere e realizzare una perfetta intesa
familiare e coniugale perché se questa dovesse crollare, anche la sua fede
subirebbe la stessa sorte con la perdita della vita eterna. L’intesa, allora, è un
cammino da fare insieme, fatto di tappe, di momenti, di traguardi. Talvolta è difficile,
pesante, impegnativo, ma ripagante.
Certo la responsabilità per un buon matrimonio deriva dall’impegno dei due coniugi, ma a detta della Parola di Dio, grande è la responsabilità della donna.
Piacevolmente echeggiano nella mia mente le parole di un canto a noi tutti
noto: “E’ la casa un paradiso quando c’è il Signor…” .
La casa è un paradiso e con un termine, più moderno, si direbbe “un’oasi”, un
luogo dove, come dice il canto, non c’è posto per le tempeste, ma dove regna pace e
concordia, un luogo dove il Signore è “ospite beato”.
Che realtà spesso diversa, si vive nelle nostre case, dove più che “tubare” i due
colombi si “beccano” di continuo!
Liti, discussioni, anche per cose vane, di poco conto, creano malumori che durano ore, se non giorni per alcuni. Come moglie, capisco quanto sia difficile mandare avanti una famiglia, soprattutto se l’altro coniuge è poco presente per motivi di lavoro, ma questo non ci proibisce, comunque di essere delle buone mogli e delle buone madri.
Nessuna circostanza negativa, di origine materiale o morale, deve allontanare la coppia che si confida nel Signore, nessuna circostanza deve fare inasprire i nostri cuori.
La donna che è sottomessa all’uomo, e a Dio, sa che il cuore del marito confida in lei e nella sua dolcezza. Una donna rissosa invece, deprime il marito, lo allontana, a volte verso altre gratificazioni, anche sessuali, e così facendo la famiglia ne esce distrutta.
Care sorelle, amiche, abbiamo un ruolo importante e tanti sono i consigli da mettere in pratica per tenere salda la nostra unione e la nostra famiglia. Niente ripicche, mal di testa inventati, negazioni relazionali, o frasi inopportune e che feriscono; Gesù ci ha detto di imparare da Lui a d essere mansueti e miti e docili di cuore, per trovare riposo nella nostra anima. La famiglia così come la Chiesa, è una istituzione minacciata dal diavolo. Non è facile realizzare una famiglia felice se i coniugi non si studiano di conformare o adattare sempre meglio il carattere dell’uno a quello dell’altro e non sono disposti a sacrificare veramente il proprio egoismo. Il segreto per una perfetta concordia, è riportato in Filippesi 2:3-4: “Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri.”
Se abbiamo capito questo concetto, sia donne che uomini, moglie e mariti, fratelli e sorelle, bé…direi che siamo a metà dell’opera. Ricorda donna, una moglie stolta abbatte la sua casa, ma la donna saggia la edifica.
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