Sei difficile da consolare?
«Credi tu che Davide t’abbia mandato dei consolatori per onorare tuo padre? I suoi servi non sono piuttosto venuti per esplorare la città e distruggerla e per spiare il paese?» (1Cronache 19:1-4)
Informato della morte del re degli Ammoniti, Davide mostra bontà verso il figlio di un uomo col quale ha avuto relazioni cordiali, inviando dei messaggeri per consolarlo.
I principi adulatori convincono il giovane re delle cattive intenzioni di Davide; e quegli, senza riflettere, maltratta gli ambasciatori, umiliandoli e oltraggiandoli, senza ragione.
Che cosa spinse Canun a sfidare Davide? La paura di sembrare debole? O il desiderio di dimostrare la sua sovranità? Non lo sappiamo.
La Bibbia non dice di più, ma rivela abbastanza da insegnare una lezione universale: ci sono persone difficili da consolare.
Stai passando un momento difficile? Qualcuno che non sentivi da anni ti chiama per rincuorarti e il tuo primo pensiero è stato: “Quanto avrà goduto a vedermi per terra!”?
Il tuo matrimonio è in crisi. Un amico prova a incoraggiarti e tu reagisci pensando: “Chi crede di essere per dare lezioni a me!”?
Attenzione, nessuno può condannarti per aver provato, magari soltanto per un instante, queste sensazioni. E neanche escludere, con assoluta certezza, che ti stia sbagliando. Esistono consolatori molesti, persone che godono delle disgrazie altrui.
La questione, però, è un’altra: non puoi vivere nella diffidenza, senza isolarti e amareggiarti; né indugiare nella malizia, senza inaridire e spegnere l’amore di Dio!
Infatti, l’amore di Dio, sparso nei cuori redenti “… non sospetta il male …crede ogni cosa, spera ogni cosa”.
La diffidenza può essere un rifugio da altre delusioni, nuovi tradimenti, ulteriori sofferenze… ma può diventare una fossa di solitudine, amarezza, disperazione.
Carissimo, qualunque sia il tuo dolore, il Signore vuole consolarti! Non allontanarLo dalla tua piaga, non accusarLo dei tuoi guai!
Non avventarti contro l’Unico che è in grado di capirti, capace di aiutarti e desideroso di farlo. Non v’è dolore che Cristo non conosca e che non abbia sconfitto mediante la croce. Lasciati avvicinare, sollevare e accarezzare sulle Sue ginocchia.
E se manderà una mano fraterna per rialzarti, delle braccia amorevoli per stringerti, una voce amica per rincuorarti… lasciati consolare.
Ovviamente, sarai prudente: non essere diffidente, ma nemmeno credulone; odia la malizia, ma non essere ingenuo.
Riconosci la voce del Consolatore, lo Spirito Santo. Egli, mediante le Scritture, ti metterà in condizione di ricevere le consolazioni di Dio che vengono personalmente da Lui, ma anche quelle che ti manderà per mezzo dei Suoi figli, i tuoi fratelli in Cristo!
Allora? Sei difficile da consolare?
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