TUTTI CONOSCONO IL POTERE DEL FUOCO

TUTTI CONOSCONO IL POTERE DEL FUOCO, i cui sviluppi, nel corso dei tempi ha assunto nella vita dell’uomo, funzioni indispensabili, producendo al focolaio domestico: calore, luce, o fiamma per i cibi. — Nel termine biblico, il fuoco rivela per lo più, funzioni spirituali anche se utilizzato con atti pratici e visibili. — DIO diede disposizioni a MOSE’ ed ARONNE, dicendo: “Il fuoco sull’altare, sia tenuto sempre acceso e non lo si lascerà spegnere” (Levitico 6:12). Si, il fuoco doveva essere sempre pronto, perché il sacrificio a DIO potesse salire come consacrazione, se fosse stato spento, si sarebbe interrotta tale comunicazione.

I figli di Aronne avevano acceso anch’essi un fuoco, ma non era il fuoco ordinato da DIO, anzi era un fuoco estraneo a LUI. Avevano preso un’iniziativa propria. Questo dava come una sorta di scompiglio agli ordinamenti divini, provocando l’ira e il giudizio di DIO (Levitico 10:1). Quando DIO esprime la SUA volontà, ama vedere figliuoli attenti; che sappiano ubbidire ed aspettare se necessario. Le iniziative proprie, sono solo iniziative umane, che il diavolo strumentalizza per anteporle alle leggi divine, ostruendone il giusto percorso.

Sull’altare di DIO, quel che veniva posto in sacrificio, esprimeva quanto veniva consacrato a DIO. Tale è il sacrificio di CRISTO, il quale offrì a DIO, la SUA consacrazione, fino alla morte. Il fuoco deve essere acceso e mantenuto continuo. Abele accese un fuoco, per offrire al SIGNORE, e ne dava continuità a tale fuoco, con la sua devozione verso DIO, offrendo il meglio di quanto aveva di più prezioso, dimostrando consacrazione. Caino, non fece lo stesso, e quel fuoco si spense; non raggiungendo nessuna consacrazione, perdendo il consiglio di DIO e lasciandosi sconfiggere dal peccato. Le sue intenzioni di violenza, ne mostrarono il risultato.

In Matteo al capitolo 25, GESU’ ci parla, di 5 vergini disavvedute, che non avevano abbastanza olio per tenere accesa la fiamma della loro lampada. Questo avrebbe provocato un’interruzione fatale, perdendo l’incontro con CRISTO. Su tutte queste fasi, possiamo considerare che: se il fuoco si spegne, nessun sacrificio consacrato si può offrire a DIO. Se si vuole donare a DIO su di un fuoco estraneo, ciò che è consacrato a DIO si perde. Se non si dona a DIO il meglio, non vi è alcuna consacrazione. Se non si alimenta il fuoco delle lampade, tutto si spegne, portando inesorabilmente le tenebre.

DIO nel giorno della Pentecoste, mandò dal cielo un fuoco, che non sarà mai estraneo, da condurci nell’ira di DIO. Non sarà un fuoco acceso dall’uomo, ma un fuoco che scenderà dal cielo e ci condurrà ad offrire solo il meglio e le primizie del nostro cuore. Un fuoco che non si spegnerà mai, se saremo forniti dell’olio di santificazione senza la quale nessuno può vedere IDDIO (Ebrei 12:14)

La propria vita sarà l’offerta da consacrare a CRISTO, posta sull’altare di DIO. Ma
quel fuoco, sarà un fuoco individuale, personale; e dovrà restare acceso, perché io vi consacri la mia vita. Solo allora non si spegnerà mai, perché DIO stesso lo alimenterà, con il SUO SANTO SPIRITO, per condurci ad incontrare CRISTO. Ognuno, infatti, dovrà impegnarsi personalmente dinnanzi a DIO e guardare che l’olio della propria lampada, sia presente e costante, perché non si spenga. Intenzioni, condotta e santificazione, restino sempre sotto tale luce

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