IL LUOGO DOVE INCONTRI DIO.
La fonte getta essa dalla medesima apertura il dolce o l’amaro? Può fratelli miei, un fico fare ulive, o una vite fichi? Neppure una fonte salata dare acqua dolce. (Lettera di Giacomo 3.11-12)
Per esperienza, tutti ci rispecchiamo in questo brano della Scrittura: Uomini, donne, vecchi, giovani. Facilmente la nostra lingua parla, insinua, descrive ed arricchisce in bene o in male, fatti o situazioni ,ma più spesso in male, perché il cuore dell’uomo è malvagio e la lingua lo segue.
Spesso in preda all’ira, o all’invidia, le nostre parole sono davvero un abominio al Signore, ed è la conseguenza della nostra mancata comunione con Dio; infatti, diciamo con la bocca di onorare il Signore, ma il cuore è lontano dal Dio Giusto e Santo. Conseguenza: agiamo male e siamo fuori dalla volontà di Dio. Chi si lascia dominare dalla malvagità ferisce e colpisce senza rendersi conto del danno che fa, principalmente, a se stesso.
Nelle famiglie, nel lavoro, nella società e purtroppo anche nelle chiese, le cose non vanno bene e le relazioni sono rotte proprio a causa di questi comportamenti.
Madri insensate, mogli aggressive, mariti doppi, amici falsi, questa è la conseguenza del parlare di cui Giacomo ci porta a riflettere. Il Signore non ha mai avuto atteggiamenti di questo tipo, anzi Lui rimproverò i Farisei che avevano questo modo di fare: Gesù disse loro: “Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com’è scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Dice Giacomo…una sorgente salata può dare acqua dolce.
Non è possibile veramente benedire Dio e parlare male degli uomini. Non si può avere acqua dolce e acqua salata dalla stesso sorgente e nello stesso modo, è impossibile avere due modi diversi di parlare.
Però, abbiamo tutti sentito persone che un momento benedicono Dio, e in un altro momento maledicono o disprezzano gli uomini.Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce.
Quindi, dobbiamo capire che ogni vero figlio, figlia, di Dio non può, come comportamento normale, maledire e disprezzare gli uomini. Tale comportamento è un frutto che mostra che la persona non è rigenerata.
Infatti, questo è un insegnamento severo. Tante volte, le persone hanno un modo di parlare che è come l’acqua salata, e allo stesso tempo, credono di poter anche far uscire dalla bocca l’acqua dolce, cioè, benedizioni. Questo non è possibile. Un vero credente non può, per abitudine, parlare in modo impuro, maledicendo e disprezzando gli altri.
Chi è in Cristo è una nuova creatura. Dio ci ha salvati per vivere una nuova vita, glorificando Dio con tutto il nostro parlare, così come con tutto il nostro comportamento.
Restando in comunione spirituale con Lui e con i fratelli, edificando, consolando esortando con grazia.
O che possiamo capire quanto le nostre parole possono fare del male. O che possiamo capire quanto le nostre parole possono essere strumenti di malvagità, non solo se cerchiamo di fare del male, ma in qualunque momento in cui non controlliamo attentamente il modo in cui parliamo.
Chiediamo a Dio come fece davide nel Salmo 141:3
“SIGNORE, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra.
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