Le domande di Gesù servono a noi, non a Lui
“Gesù dunque … disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare” (Giovanni 6:6, 7)
Gesù sapeva bene che i Suoi discepoli si sarebbero sentiti sempre inadeguati, mai sufficienti per essere Suoi testimoni e voleva dare loro un promemoria indimenticabile: quando avrebbero dovuto saziare la fame spirituale delle persone o si sarebbero trovati dinanzi a bisogni immensi, si sarebbero ricordati di Colui che aveva moltiplicato le loro risorse. Restando nel Vangelo di Giovanni, scopriamo diverse domande che Gesù pose non per curiosità o ignoranza ma con lo scopo di suscitare fede e obbedienza nei Suoi interlocutori. Le domande di Gesù non servono a Lui, ma a noi. Come quando Egli disse…
«Vuoi guarire?» (Giovanni 5:6). Qui Gesù sapeva bene che quest’uomo, peccatore e amareggiato, era malato e abbandonato da tanto tempo. La Sua domanda serviva a fargli “gettare fuori” l’amarezza che lo riempiva e a deviare la sua attenzione dalle vaghe speranze di un’aspettativa aleatoria verso la Sua potente Parola: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina». Vuoi venire fuori dal tuo peccato o preferisci continuare a recriminare contro tutti? Gesù stamattina è pronto a cambiare la tua situazione. Che farai?
«Donna, perché piangi? Chi cerchi?» (Giovanni 20:15). Gesù sapeva bene che Maria stava cercando il Suo corpo. La Sua domanda, apparentemente straziante e insensibile, serve a distrarne la vista dalla tomba e la memoria da un corpo senza vita, per mostrarsi Vivente e riempirla di gioia. Anche le tue lacrime e la tua ricerca meritano stamattina una tale domanda: Gesù sa bene perché stai piangendo e che cosa stai cercando… rivolgiti a Lui e trova risposte e consolazione ai Suoi piedi!
«Figlioli, avete del pesce?» (Giovanni 21:5). Pensi che Gesù non sapesse che i discepoli avevano pescato a vuoto tutta la notte? Perché questa domanda? Egli sapeva bene che si sarebbero ricordati di Lui, della Sua potenza (la pesca miracolosa), ma anche della Sua promessa («Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini»). A volte la Sua domanda ha soltanto lo scopo di rimarcare il tuo fallimento, per ricondurre rapidamente la tua vita nella giusta direzione: verso di Lui!
«Simone di Giovanni, mi ami?» (Giovanni 21:15-17). Fra le tante domande, forse questa è la più toccante. Qualcuno di noi può dubitare che Gesù sapesse molto bene quanto Pietro Lo amava? E quanto dolore gli produceva nel cuore il ricordo del suo tradimento? Questa domanda, posta tre volte, esattamente le volte in cui Pietro aveva negato di conoscerLo, sono dardi d’amore infilati nel petto di Pietro che, seppur dolorosi, iniettano nel suo cuore il balsamo prezioso del perdono del Signore. Questa parte del discorso finirà con il meraviglioso, memorabile comando: «Seguimi». Pietro è stato riabilitato.
Carissimo, stamattina Gesù Cristo, che sa tutto di te, sta ponendo mediante il Suo Spirito Santo, delle domande alla tua vita. Egli non ha bisogno di scrutare per vedere, né di investigare per capire… non è Lui che ha bisogno di queste domande, ma sei tu.
“Vuoi guarire? Vuoi uscire fuori dall’amarezza e dal peccato che ti paralizzano?”.
“Perché piangi? Chi cerchi? Perché non credi che Io sia risorto e Vivente?”.
“Che hai ottenuto ritornando a pescare? Non ti ricordi che Io ti ho chiamato a seguirMi?”.
“Mi ami ancora? Non perdere tempo a rotolarti nei sensi di colpa, lascia che Io ti ricordi perché ti ho chiamato: SeguiMi!”.
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