UN GRIDO SENZA VOCE by David Wilkerson
Poco prima che Gesù guarisse l’uomo sordo, in Marco 7, leggiamo, “Alzati gli occhi al cielo, sospirò” (Marco 7:34). La parola sospirò qui significa un gemito udibile. Evidentemente, Gesù fece qualche espressione col viso e un sospiro profondo uscì dal Suo cuore. Certo, quell’uomo non poteva sentirlo, essendo sordo – ma di cosa si trattava?
Ho letto molti commentari su questa scena, ma nessuno testimonia di ciò che credo mi stia dicendo lo Spirito di Dio. Sono convinto che Gesù stesse guardando al cielo e stesse avendo comunione col Padre. Stava silenziosamente piangendo nella Sua anima per due cose. La prima, piangeva per qualcosa che solo Lui riusciva a vedere in quest’uomo. La seconda, piangeva per qualcosa che vede oggi, racchiuso nel cuore di tante persone, soprattutto nei giovani.
Cosa vide Gesù, allora e anche oggi? Cosa sentiva nel cuore del sordo e nei cuori di migliaia di persone oggi? Egli udiva un grido senza voce. Udiva un grido del cuore, soffocato, incapace di essere espresso. Cristo Stesso emise un grido che non poteva essere pronunciato. Stava dando voce al grido di tutti quelli che non possono esprimerlo.
Pensa a quante notti questo sordo pianse nel suo letto perché nessuno lo capiva. Nemmeno la madre e il padre potevano capire ciò che diceva. Quanto spesso avrà cercato di spiegare come si sentiva, ma tutto ciò che ne usciva erano dei suoni dolorosi e imbarazzanti. Deve aver pensato, “Se solo potessi parlare, anche solo una volta. Se solo la mia lingua fosse sciolta per un istante, potrei dire a qualcuno cosa sta succedendo nella mia anima. Griderei, ‘Non sono un tonto. Non sono sotto una maledizione e non sto fuggendo da Dio. Sono solo confuso. Ho dei problemi, ma nessuno li riesce a sentire”.
Tuttavia, Gesù sentì i pensieri del cuore di quest’uomo frustrato. Egli comprende ogni gemito interiore che non può essere espresso. La Bibbia dice che il nostro Signore viene toccato dai sentimenti delle nostre infermità ed Egli sentì il dolore della sordità e della mutezza di quell’uomo.
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