LA PERVERSITA’ DEL CUORE-SECONDA PARTE

 Le Perversità del Cuore (2) 

La LINGUA BUGIARDA

“Sei cose Dio odia, anzi sette gli sono in abominio: … la lingua
bugiarda … ”
 (Proverbi 6:16,17)

La società nella quale viviamo è pervasa dalla falsità, sia nel mondo del commercio sia in quello delle comunicazioni, come anche nell’ambito religioso. Infatti, i governanti cercano di ostacolare questa tendenza malefica, che altera la realtà dei fatti, stabilendo delle apposite “Authority”, nel tentativo appunto di controllarla.
Dio, però, odia la “lingua bugiarda”perché Egli è Dio di verità.
Si tratta di una “perversità del cuore” che riguarda discorsi e affermazioni false o inventate allo scopo di indurre altri all’errore.
“Le labbra bugiarde sono un abominio per il signore, ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi” (Proverbi 12:22).
La menzogna è una perversione premeditata della verità. Certamente include non soltanto la parola, ma qualsiasi mezzo capace di produrre una falsa impressione nella mente degli altri.
Nel Nuovo Testamento è scritto che coloro i quali hanno “imparato a conoscere Cristo” e sono stati “istruiti secondo la verità che è in Gesù … bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo” (Efesini 4:20, 25).

Bugie e bugie
Utilizzata come vero e proprio mezzo di comunicazione, pronunciata per ingannare qualcuno o per ricavarne un vantaggio, la bugia ha stimolato l’immaginazione umana nel tentativo di attenuarne la gravità.
Nel tempo sono state introdotte molte varianti per rendere meno colpevole la menzogna. Così esisterebbero: bugie pietose, dette per nascondere qualcosa d’increscioso e doloroso; bugie sante, che hanno lo scopo di mitigare qualche errore proprio o altrui; bugie bianche, pronunciate per incoraggiare una buona causa; bugie piccole,aggiunte al discorso soltanto per abbellirlo, ma che non hanno alcun effetto deleterio. Rimangono soltanto le bugie grandi, quelle che generalmente le persone oneste non dicono mai per non essere coinvolte in situazioni difficili.
La Bibbia, al contrario, non fa alcuna differenza tra bugia e bugia.
È necessario bandire e respingere la menzogna perché è originata dal diavolo, che “non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna”(Giovanni 8:44, 45).
Purtroppo, anche i credenti, seguendo la tendenza della società odierna, spesso sono poco attenti a questo argomento tanto importante.
Basti ricordare che Dio, il Quale odia le labbra bugiarde, impartì una tragica lezione alla prima chiesa cristiana, punendo con la morte Anania e Saffira proprio per la loro menzogna (Atti 5:3, 4, 9, 10).
Il giudizio divino cadde su loro perché i credenti si rendessero conto che il Signore ama “tutta la verità e soltanto la verità”.

Suggerimenti saggi
«Se dobbiamo dire sempre la verità – dirà qualcuno – dobbiamo allora rivelare dei segreti che possono far male a qualcuno?»
L’argomento è molto importante sia nell’ambito della società sia nella comunità cristiana. Rivelare un fatto vero divulgandolo con aggiunte, spesso involontarie, che non corrispondono alla realtà: anche questa abitudine corrisponde all’usare “labbra bugiarde” e significa fare maldicenza, mentre la Parola di Dio richiede che ci sbarazziamo “di ogni maldicenza” (1 Pietro 2:1).
Non ci viene richiesto di riferire a tutti cose vere, spesso penose e tristi. Nella chiesa il Signore ha stabilito dei conduttori ai quali bisogna rivolgersi per dire la verità su fatti spesso incresciosi, lasciando che essi, nel timore di Dio e nella guida dello Spirito Santo, ne prendano cura, per aiutare i deboli ed incoraggiare i pusillanimi.
Divulgare fatti incresciosi, anche se veri, non è di edificazione per nessuno.
Dio conceda saggezza a tutti perché “tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei nostri pensieri” (Filippesi 4:8) e di conseguenza saranno anche fonte delle nostre parole.
Ripetiamo con il salmista Davide: “Tu desideri che la verità risieda nell’intimo: insegnami dunque la sapienza nel segreto del cuore” (Salmo 51:6).
Perché “in passato” eravamo “tenebre”, ma ora siamo “luce nel Signore”.
Comportiamoci “come figli di luce – poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – esaminando che cosa sia gradito al Signore” (Efesini 5:8-10).

da: Risveglio Pentecostale 9-2003

Francesco Toppi

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