UN’OPERA COMPLETA

“E la donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante, e gettatasi ai suoi piedi, dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per qual motivo l’aveva toccato e com’era stata guarita in un istante” (Luca 8:47)

Questa è la figura di migliaia di anime desiderose ma timide, che rimangono costantemente dietro di Lui. Esse hanno la salvezza a portata di mano, eppure non conoscono Gesù pienamente. Sono salvate, eppure non vedono il Suo viso e non odono mai la Sua voce: non hanno una comunione viva con Lui. Pensano a Gesù, credono in Lui e Lo adorano come il Figlio di Dio che morì sulla croce nella Sua infinita pietà, e che è salito nella gloria eccelsa per intercedere per loro e per riceverli, un giorno, nella Sua maestosa presenza. Così, lontani e timorosi, si limitano a sperare di toccare il lembo della Sua veste, che giunge fino all’altezza delle loro mani tremanti. Possiedono anch’essi le Sue preziose e grandiose promesse. Per mezzo della preghiera, la virtù scaturisce da Gesù, che li guarisce. Si attengono alla dottrina di Cristo, celebrano il ricordo glorioso della Sua passione e della Sua morte, e guardano avanti, al giorno del Suo ritorno. In questi principi scoprono la Sua illimitata potenza guaritrice. Eppure, tutto ciò non può soddisfare Dio, e nemmeno loro. Spesso arriviamo a toccare soltanto ciò che è esterno e lontano da Lui. “Se uno mi ama”: il tocco della fede non si limita a dita che sfiorano il lembo della Sua veste. Se uno ama veramente il Signore, il cuore intero deve desiderarLo, scoprirLo e riposare in Lui. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola: e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui”. Questo è quel che Dio desidera e ciò di cui noi abbiamo bisogno: toccare Lui e osservare la Sua Parola. Non ricevere soltanto la Sua virtù guaritrice, ma appropriati anche del Suo immenso amore, di Lui stesso e della Sua presenza continua: ubbidisci alla Sua Parola e vivrai la completa liberazione che soltanto Gesù può provvederti.

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