FALSE RICCHEZZE
È una lucida follia la tentazione di credere che la nostra vita possa, in qualche modo o in qualche misura, dipendere dai beni che ci capita di avere tra le mani, o dai soldi che possiamo custodire nel portafoglio. Eppure è frequentissima. Anzi, è limpidamente l’idolo davanti a cui ogni ginocchio si piega nella nostra società evoluta e ingenua.
Ma che c’è in un milione? Un sacco di zeri. Niente: un cerchio con un buco in mezzo.
Le ricchezze hanno la capacità di sedurre, di portarci a una seduzione e farci credere che noi stiamo in un paradiso terrestre, e ci fanno credere che siamo potenti.
La gente ritiene che l’avarizia, l’ambizione, la dissolutezza, le attrattive per i vari divertimenti rientrano nell’ambito di una condotta irreprensibile, almeno finché per soddisfarle non si commettono azioni riprovevoli o delitti condannati dalle leggi umane. Ci sono infatti persone che si sottopongono a grandi fatiche e dolori per acquistare o aumentare il proprio capitale, per conseguire o conservare posti onorifici, per partecipare a gare agonistiche o venatorie, per ottenere plauso allestendo spettacoli teatrali. Se questo riescono a fare senza ledere i diritti altrui, essi non vengono disapprovati. Al contrario, vengono esaltati ed inneggiati: il peccatore è lodato nei desideri del suo cuore. Nel momento si vuole essere qualcuno – che sia politica, potere, prestigio e autorità, o nel cosiddetto mondo spirituale, che esalta le virtù, la nobiltà d’animo, la santità – non si è più liberi.
Il denaro, il piacere, il successo abbagliano, ma poi deludono: promettono vita, ma procurano morte. Tanto denaro ci impiglierebbe nel frenetico attivismo, ci distoglierebbe dalla contemplazione, inquinerebbe ancora di più il nostro sguardo. Chi si preoccupa solo delle cose materiali ed é continuamente in ansia per esse e per il suo futuro é il più misero tra i mortali. Non é consapevole delle caratteristiche e potenzialità divine che costituiscono il suo essere più intimo.
Non possono convivere la fede e l’attaccamento alle ricchezze. Il vero cristiano è nemico della cosiddetta “cultura moderna”, così povera di contenuto, così scintillante di false ricchezze tutte esteriori. Con la ricchezza crescono le preoccupazioni. La ricchezza deve essere in te; ciò che non hai in te, ti è solo di peso.
Salomone ci insegna a fare una scala di valori, a sapere, a conoscere e ad essere in grado di scegliere ciò che ha priorità nella nostra vita, ovvero che è essenziale. Solo questo deve essere chiesto, perseguito, ricercato con tenacia. La vera ricchezza non è nell’apparenza ma nella sostanza.
Togli via la vanità, se vuoi ascoltare e avere la verità.
La vera ricchezza è essere felici in Dio.
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