L’UNICA SOLUZIONE Gary Wilkerson

Dal modo in cui Paolo scrive alla chiesa corinzia, è facile presumere che fosse aggravata da peccati clamorosi. La verità è che, tuttavia, erano grandemente dotati da parte dello Spirito Santo. Infatti, è grazie ai Corinzi che conosciamo i doni dello Spirito; la lettera di Paolo a loro rivolta mostra quanto potentemente quei doni fossero all’opera in loro. Ma sebbene i corinti avessero un’ampia conoscenza delle cose di Dio, mancavano dell’amore che Gesù richiede da noi. Paolo li colpisce duramente in proposito:

“Quand’anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo. E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla. E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova” (1 Corinzi 13:1-3).

Nota il termine cruciale che Paolo usa qui: niente. Era questo che valeva l’amore della chiesa corinzia. Egli stava dicendo loro che non avrebbero mai raggiunto i propositi di Dio in quel modo. L’amore di Cristo – quel tipo d’amore che rimanda al deporre la propria vita alla croce – è un ordine eccelso, di quelli impossibili se non mediante lo Spirito.

Ora, ciò potrebbe risultarti come un’interpretazione sorprendente di 1 Corinzi 13. La maggior parte di noi conosce questo capitolo come il “capitolo dell’amore” biblico. Persino i non credenti lo conoscono perché viene letto in molti matrimoni. In quel contesto, 1 Corinzi 13 non è molto più di una cartolina sentimentale. In verità, questo capitolo fa da contrappunto a tutti i peccati carnali elencati da Paolo in 2 Corinzi 12, una lista che include litigi, gelosia, rabbia, ostilità, calunnia, pettegolezzo, arroganza e disordine. Nota il contrasto:

“L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Corinzi 13:4-7). Quando confrontiamo questa lista con la precedente, iniziamo a vedere 1 Corinzi 13 come una soluzione spirituale a un problema di peccato – in effetti, l’unica soluzione.

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