Spiritualità.

La “spiritualità” non si misura da quante cose conosci della Bibbia, e neanche si misura quando “bacchettiamo” le persone per far notate qualche errore. Naturalmente dobbiamo conoscere le Scritture e anche pregare ma la ” spiritualità ” è una cosa seria e segue un sentiero particolare.
Le persone cambiano continuamente, si evolvono, si trasformano, mutano parere e perfino ragionano in modo diverso da se stessi in riferimento a mesi prima.
La “spiritualità” è un insieme di fattori che variano del continuo, pur avendo il punto fermo e la solida base di “essere in Cristo”. La “spiritualità” è il tuo modo di pensare e di parlare, non solo quando formuliamo qualche pensiero biblico, ma quando ti trovi a tu per tu con gli altri o nelle difficoltà.
La “spiritualità” è il tuo modo di affrontare chi ti offende, ma è anche vedere se hai gratitudine per coloro che ti aiutano.
La “spiritualità” è come ti relazioni con gli altri, come affronti le varie situazioni che si presentano e così via.
Uno dei fattori che condiziona la valutazione della “spiritualità” è quello che pensi di te stesso.
Non sempre le persone hanno un immagine chiara e reale di loro stessi.
Non sempre sappiamo valutare la nostra personale “spiritualità”, non sempre riusciamo a “vederci” o ad accettare come siamo nella vita reale. Troppe volte le persone si auto-condizionano, oppure elaborano ragionamenti atti a svincolarsi dalla realtà e non vedono come dovrebbero vedere.
A volte abbiamo bisogno di una vera “rivelazione” divina per poter vedere effettivamente ciò che viviamo e ciò che è la realtà della nostra “spiritualità” sotto gli occhi di tutti.
Questo è ciò che è accaduto e registrato nelle lettere nell’Apocalisse.
Questa dovrebbe essere la preghiera personale di tutti, senza scudi di risposte preconfezionate, avendo a cuore di valorizzare ” tutto il consiglio di Dio”.
Past. Pietro Varrazzo

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