«Parla, Signore, poiché il tuo servo ascolta»
Un giorno, due Alex e Jhon camminavano a New York, nella zona di Times Square. Era circa l’ora di pranzo e le strade erano affollate di persone e di automobili. C’era un gran frastuono di motori, di clacson, di sirene e di persone che vociferavano. Improvvisamente uno dei due amici, che viveva in un ambiente rurale disse all’altro: «Fermati, sento il suono di una cicala…». «Tu sei matto…» gli disse scherzando l’amico che della campagna conosceva ben poco. «Come puoi sentire il fischio di una cicala in mezzo a questo frastuono?» «Ti dico che c’è una cicala nei paraggi», ribatté con fermezza l’amico che viveva in campagna. A questo punto, egli si fermò e tese l’orecchio per capire meglio da
dove proveniva il suono che udiva. Qualche momento dopo disse all’amico: «Vieni con me!» Attraversarono la strada e si avvicinarono ad un grosso vaso in cemento dentro il quale c’era un alberello. L’uomo che aveva percepito il frinire della cicala guardò attentamente tra i rami dell’arbusto e dopo un po’ mostrò all’amico, l’insetto, che nel frattempo aveva cessato di emettere il suo suono. L’altro lo guardò allibito e gli disse: «Ma tu devi avere un udito speciale per essere stato in grado di sentire questo suono in mezzo a tutto questo baccano!» «Niente affatto. Il mio udito è come il tuo. E’ solo questione di sapere cosa vuoi sentire, cosa è veramente importante per te» rispose il contadino. Mentre l’amico lo guardava con fare interrogativo, prese dalla tasca alcune monete e le fece cadere sul marciapiede. Al suono del tintinnio delle monete sul marciapiede, improvvisamente diverse persone girarono la testa e istintivamente misero le mani in tasca, forse per controllare se avevano perso le monete di cui avevano sentito il rumore. «Vedi…» disse il contadino all’amico, «…tutte queste persone hanno sentito distintamente il suono delle monete anche in mezzo al frastuono della città. Per tutti loro, il denaro è così importante che sono in grado di riconoscerne la presenza ovunque».
Ed è proprio così amici cari, Dio è presente e parla anche in mezzo alle mille voci del vivere quotidiano, in mezzo agli affanni dell’esistenza e alle sirene del tentatore. Ora, se non riesci a percepire la voce di Dio e il suono delle Sue risposte, non pensare che la colpa sia di Dio e ch’Egli non si curi di te, ma chiediti piuttosto: «Cosa vogliono sentirsi dire le tue orecchie». Quante volte Dio parla, riparla e ripete… ma noi non udiamo perché la Sua risposta non è quella che noi aspettavamo. Tante altre volte non percepiamo la Sua voce, perché il nostro orecchio è intento ad udire altre voci. Per non parlare delle volte che Dio ci parla, ma noi non sappiamo distinguere il Suo parlare in quanto non riconosciamo il tono della Sua voce essendo il nostro orecchio non allenato a riconoscere il Suo parlare per mezzo dalla Sua Parola. In conclusione, se per te la voce di Dio è davvero importante, riuscirai a percepirla distintamente e chiaramente anche in mezzo a tutto il frastuono che ti circonda… e non dimenticare che Dio parla ancora oggi, certo per coloro che voglio udire.
Io oggi voglio dire come il profeta Samuele: «Parla, Signore, poiché il tuo servo ascolta»
(1 Samuele 3 verso 9).
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