“lo vedo cambiamenti di ogni genere”, lo assicurò la sorella.-C. Price
Alcuni anni fa stavo tenendo una settimana di riunioni di studio biblico in una chiesa inglese.
L’ultima sera volli stringere la mano ad alcune persone per ringraziarle di essere state presenti.
C’era un ragazzo di 19 anni che era venuto tutte le sere. Si era seduto in terza o quarta fila e aveva ascoltato con evidente serietà e attenzione tutto quello che dicevo.
Quella sera lo ringraziai per essere venuto e gli dissi che ero incoraggiato del suo evidente interesse per le cose di Dio.
Lo guardai negli occhi e gli domandai: “Sei un credente?”.
Per diversi giorni avevo avuto a sensazione che non lo fosse.
Senza esitazione ricambiò subito il mio sguardo e disse: “No, on lo sono”.
“Ti piacerebbe diventarlo?”, chiesi.
Mi rispose che ogni sera della settimana era tornato a casa desiderando di poter diventare credente, ma che aveva un problema.
“Quale?”, gli domandai.
“Mi conosco troppo bene. So che se divento credente stasera, già lunedì mattina non sarò più in grado di esserlo. Piuttosto che diventare cristiano adesso e poi rovinare tutto, preferisco aspettare fino a quando sarò più sicuro di essere in grado di continuare con questo impegno”.
Gli risposi che, effettivamente, se si fosse convertito quella sera non sarebbe stato in grado di vivere quella vita.
“Allora a che serve?” fu la sua logica domanda.
“Di cosa ho parlato in questa settimana?” gli chiesi.
“Ti ho forse insegnato le tecniche per la tua crescita spirituale? Ti ho indicato dieci metodi per raggiungere la maturità o tre passi da seguire per fare funzionare la vita cristiana?”.
“No, rispose, non l’hai fatto”.
“Allora di cosa ho parlato?”
“Ogni sera hai parlato del Signore Gesù”.
“Hai perfettamente ragione. Il punto centrale della vita cristiana è che soltanto Gesù Cristo può viverla. Non è una tecnica o una disciplina, ma un rapporto in cui permetti a Gesù Cristo di stabilirsi nel tuo cuore e Gli permetti di vivere in te quella vita che non riusciresti mai a vivere da solo. Se tu potessi farlo, che bisogno ci sarebbe di diventare credente? Non avresti che da andare a vivere la vita cristiana! Ma certamente non se sei in grado cd è per questo che per te è indispensabile Gesù Cristo. Non semplicemente come Colui che perdona il tuo passato, ma come Colui che viene a vivere dentro di te per sostituire la tua vita con la Sua”.
Gli spiegai ancora un po’ e a un tratto egli mi disse: “Non è fantastico? Non l’avevo mai capito prima!”.
Questa dichiarazione non mi incoraggiò molto, perché avevo predicato ogni sera su quel concetto e lui aveva riempito tutto un quaderno di appunti.
Puoi sentire qualcosa più e più volte, puoi impararne il linguaggio e presumere di conoscere la verità, ma tutto può essere offuscato fino a quando, improvvisamente, si accende la “luce” e la verità prende vita. È il momento della rivelazione, che deve sempre accompagnare la predicazione della verità, perché essa sia efficace.
Quello fu il suo momento di rivelazione perché quella sera comprese tutto e diede la sua vita a Cristo, nascendo di nuovo dallo Spirito Santo.
Diversi mesi dopo, quella chiesa organizzò un fine settimana da trascorrere insieme in un centro di conferenze, vicino a quel paese.
Mi invitarono a unirmi a loro e io accettai, ma mentre mi recavo a quel centro il tempo cambiò. Iniziò a nevicare, tanto che fui costretto a rallentare il viaggio e di conseguenza arrivai molto più tardi del previsto.
Qualcuno mi venne a salutare e m’informò che, aspettando il mio arrivo, avevano avuto la prima riunione.
Mi chiese se potevo subito tenere la mia predicazione.
Entrai nella sala delle conferenze e vidi che il mio giovane amico stava guidando il canto. Mi presentò, io predicai e, alla fine, andai da lui per dirgli che non mi sarei aspettato di trovarlo lì.
“Perché no?”, mi domandò.
“Perché pensavo che non saresti stato in grado di continuare a vivere la vita cristiana” .
“Certamente non ne sono capace” mi rispose “perché se lo fossi, non avrei bisogno di Cristo. il punto centrale della vita cristiana è che Gesù Cristo viene a vivere in noi la vita che noi stessi non riusciamo a vivere…”
Lo interruppi: “Va bene, ho già sentito tutto questo, ma funziona veramente?”.
“Beh, sono ancora qui!”, mi rispose.
Quella sera mi presentò sua sorella gemella, di cui ignoravo l’esistenza.
Quando la vidi, capii subito che era credente e il pomeriggio seguente le chiesi da quanto tempo conosceva il Signore.
“Da circa quattro mesi”, mi rispose.
Le chiesi di raccontarmi com’era accaduto e lei mi disse che nove mesi prima aveva notato che suo fratello stava cambiando. Erano sempre stati molto uniti e si conoscevano a fondo, ma improvvisamente lui aveva cominciato a cambiare. Così un giorno gli chiese il perché del cambiamento.
“Magari fossi cambiato!” rispose lui, “purtroppo non credo di esserlo”.
“Perché vorresti esserlo?”.
“Perché recentemente sono diventato credente, pensavo che sarei cambiato, invece mi sembra che nulla sia cambiato”.
“Io vedo cambiamenti di ogni genere”, lo assicurò la sorella.
Quel pomeriggio la sorella mi disse di aver osservato suo fratello per cinque mesi e di avergli, alla fine, chiesto di spiegar le come poteva anche lei avere ciò che aveva lui.
E lui l’aveva portata al Signore.
Da allora ho incontrato quel giovane un paio di volte e ogni volta manifestava la sua gioia in Cristo, perché era Lui a condurre la sua vita.
Solo Gesù può vivere in noi per noi la vita cristiana, perchè da soli non ci riusciremo mai.
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