LA NOSTRA FORZA MATURA DALLA DEBOLEZZA

La balbuzie è un limite evidente, ma Dio investe su Mosè. Ha ragione Mosè a dire a Dio: “Ahimè, Signore, io non sono un oratore; non lo ero in passato e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; poiché io sono lento di parola e di lingua” (Esodo 4:10).
Mosè ha ragione se parte da una prospettiva umana. Un allenatore sceglierebbe i migliori calciatori per la sua squadra. Un generale i migliori soldati. Un costruttore i migliori architetti. Un ospedale privato i migliori medici. Non così Dio, affinché: “Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il Signore”.
Da questi versi comprendiamo che Dio non sceglie le cosiddette “intelligenze magne”, i grandi cervelloni, i forti o i nobili, persone con un quoziente intellettivo superiore alla norma. Perché questo? Perché a Dio piace valorizzare ciò che non conta, ciò che è disprezzato, emarginato, debole, affinché chi si vanta si vanta del Signore. Mosè aveva ragione secondo il metro umano, ma non secondo quello divino.
Dio conosce i tuoi limiti e per questa ragione vuole investire su di te.
Il tuo passato per Dio non conta: al presente Lui ti chiama. Dio vuole investire su di te, nonostante i tuoi fallimenti personali e spirituali.
Mosè si arrese a Dio. Fallo anche tu!
Buona settimana. Dio ti benedica

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