Mosè ed il serpente
EBBENE SI.. ci vollero quaranta anni di deserto affinché Mosè perdesse “la voglia di fare”. Ora l’Eterno lo chiamava a presentarsi davanti a Faraone per liberare gli Israeliti ed egli si schermiva dichiarandosi incapace ed inadatto. Era diventato umile, ma … era ancora un ribelle!
L’Eterno gli ordinò di gettare in terra il suo bastone che si trasformò in un serpente … davanti al quale egli fuggì.
Nel linguaggio della scrittura versare a terra o buttare a terra, significa offrire a Dio. Ogni uomo crede di avere in mano il bastone della guida della sua vita, ma gettato a terra, offerto all’Eterno, dinnanzi alla maestà Divina questa mostra la sua vera natura. Al di fuori della grazia la vita dell’uomo ha tutte le prerogative del Serpente Antico. Davanti a tale tremenda realtà ogni uomo non si può fare altro che fuggire. Ognuno di noi ha in mano il bastone della autorità sulla propria vita, ma gettato a terra compare il vero padrone nascosto. Il serpente, il Tentatore. Solo dopo essere fuggito dinnanzi a a tale serpente Mosè fu in grado di presentarsi dinnanzi a Faraone. Tu sei in grado di presentarti dinnanzi al mondo per testimoniare delle liberazioni di Dio?
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