Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. (Rom. 5:1)MLuisa Lauretta
Per il PENSIERO dell’uomo è una NOZIONE estranea quella della GIUSTIFICAZIONE per mezzo della fede. Egli, TESTRADO, non vuole ammettere l’inutilità delle cose che può offrire a Dio. Spesso pensiamo che basta liberarci dell’una o dell’altra abitudine, pregare un po’ di più, per ricevere Dio nella nostra vita.
Quando poi viene presentata la realtà, cioè l’inutilità di fare alcunché per avvicinarsi a Dio, l’uomo risponde: “Non serve dunque a niente camminare nell’onestà?”.
Senza dubbio ciò ha il suo valore, ma non sarà questo a mettervi in regola davanti a Dio.
Molti dicono di accettare la giustificazione per mezzo della fede, ma tutta la loro condotta, i loro pensieri lo contraddicono. In fondo al loro cuore c’è sempre l’errata convinzione che se migliorano la loro vita, Dio manifesterà il suo favore verso di loro. Niente di più contrario a ciò che la Parola di Dio ci insegna.
Questi atteggiamenti li riscontriamo in particolare nella storia di GIOBBE.
Era sì un uomo dalla vita esemplare, ma si appoggiava sulla sua giustizia. Non conosceva se stesso, ma soprattutto non conosceva profondamente Dio, Colui che vede l’iniquità senza che l’uomo se ne avveda. Lo stesso Dio offre a tutti quanti noi la salvezza per mezzo della fede nell’opera già compiuta da Gesù alla croce per ciascuno di noi.
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