IL CANTO NELLA CHIESA

Paul Washer affronta il problema della lode nelle chiese odierne. Del fatto che il nostro canto deve essere soprattutto teologico e didattico. Che chi canta o dirige la lode ha una grossa responsabilità davanti a Dio. Poi legge il passo di (Colossesi 3:16):“La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali”.
Inoltre si sofferma sul fatto che oggigiorno tante chiese, molta dell’adorazione non è nient’altro che un adorazione carnale. E’ un esercizio delle emozioni.
Fa poi l’esempio del fatto che se noi, durante un cantico, incominciamo a sentire la presenza di Dio durante il risuonare delle note più alte della canzone e mentre il ritmo cresce sentiamo che la musica è così gloriosa e se la presenza di Dio la sentiamo solo in quel frangente, allora non è la presenza di Dio che stiamo sentendo ma si tratta solo di emozione.

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