Fede Vittoriosa (Smith Wigglesworth)

DUE TIPI DI FEDE
Vi sono due tipi di fede: quella naturale e quella soprannaturale, e la seconda è un dono di Dio. In Atti 26:18 Paolo racconta ad Agrippa ciò che il Signore gli aveva ordinato di fare, “aprire loro gli occhi, onde si convertano dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, la remissione dei peccati e la loro parte di eredità fra i santificati”.
Possiamo ritenere che una simile fede appartenesse all’apostolo Paolo? No, è la fede che Egli ci dona, man mano che ci accostiamo sempre di più a Lui. Vorrei che notassimo la differenza tra la nostra fede e quella di Gesù. La nostra fede ha un limite. Molti di noi, almeno una volta, saranno arrivati a dire: “Signore, non posso andare oltre. Sono arrivato fino a qui e più in là non posso andare. Ho usato tutta la fede di cui dispongo, perciò mi fermo ed aspetto”.
Mi fu raccontato di un episodio accaduto all’estero, mentre un servo del Signore andava a visitare degli ammalati. Fu accompagnato in una certa casa, in cui c’era una giovane distesa nel letto, un caso disperato. Aveva perduto la ragione e manifestava atteggiamenti da posseduta, si riconoscevano con certezza. Era una ragazza bellissima. Suo marito, anch’egli molto giovane, entrò nella stanza con il figlioletto e si chinò versa la moglie per baciarla. Non appena lo fece. Ella si gettò di lato rotolandosi dalla parte opposta, come soltanto un pazzo avrebbe potuto fare. Fu una scena da strappare il cuore. L’uomo prese il bambino e lo avvicinò alla madre perché lo sbraciasse. Di nuovo ci fu un altra reazione selvaggia. Allora chiese ad una persona che si prendeva cura di lei: “Non avete nessuno che vi aiuti?”.
Gli fu risposto che avevano provato di tutto. “Ma” replicò quel pastore, “Non avete un aiuto spirituale?”.
Il marito infuriato gridò: “Aiuto?! Lei pensa che possiamo ancora credere ancora in Dio, dopo settimane insonni ed in condizioni da manicomio?”
Racconta il pastore, che provò un senso di compassione per quella giovane; e capì che bisognava fare urgentemente qualcosa, qualunque cosa fosse… Allora per fede cominciò ad intercedere verso il cielo, perché diceva quel servitore, non aveva mai visto qualcuno pregare “con lo sguardo rivolto a terra” e ricevere qualcosa da Dio. Se vogliamo qualcosa da Dio, dovremo pregare verso il Cielo, perché là v’è tutto ciò che abbiamo bisogno di ricevere.
Se ci aspettiamo interventi soprannaturali, ma viviamo solo con lo sguardo rivolto alla terra, quelle celesti benedizioni non arriveranno mai. Proprio nel momento in cui, alla presenza del Signore, racconta il pastore, comprese i limiti della sua fede, ricevette un altro tipo di fede, una fede che non poteva essere sconfitta dal dubbio, una fede in grado di afferrare le promesse divine, capace di credere alla Parola di Dio. Non era più lo stesso uomo di prima. Dio gli aveva dato una fede che poteva scuotere l’inferno, ed ogni altra cosa.
Gridò: “Esci da lei. Nel nome di Gesù!”. La giovane si voltò, cadde addormentata e si svegliò dopo quattordici ore perfettamente guarita.
Smith Wigglesworth (Fede Vittoriosa)

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