“GESÙ CRISTO È IL SIGNORE” ( Filippesi 2:11 )
Le difficoltà politiche ed economiche
degli ultimi tempi ci mostrano il modo
in cui il mondo si sta avvicinando,
giorno dopo giorno, all’alba di quel
“mattino d’or” che la Chiesa, da duemila
anni attende con trepidanza:
il ritorno di Gesù. Proprio mentre il
mondo intero reclama il bisogno
impellente di una personalità che sorga
dal mondo politico, che sappia porre
un rimedio definitivo alle problematiche
politico-economiche che leggiamo su
tutti i quotidiani, la Chiesa di Cristo
avverte la necessità di un Risveglio di
potenza, che sappia portare nuova
vitalità ai credenti. Ogni cristiano
sincero si trova quasi quotidianamente
a chiedere al Signore che mandi un
grande risveglio spirituale sulla Chiesa,
e spesso si chiede a Dio di intervenire
con segni e prodigi imprecisati, come
se il risveglio dovesse travolgerci in
maniera inspiegabile e inaspettata.
Quando noi credenti Pentecostali
volgiamo il nostro pensiero al grande
risveglio che ebbe luogo all’inizio del
XX secolo e che diede vita al movimento
pentecostale, potremmo quasi pensare
che questo risveglio toccò credenti che
chiedevano a Dio un risveglio di potenza,
una nuova pienezza di Spirito Santo,
ma senza comprendere esattamente
di che cosa si trattasse.
Eppure, esaminando il testo originale
inglese di alcuni canti evangelici di
fine Ottocento – alcuni presenti nel
nostro innario – ci accorgiamo che,
questi nostri fratelli sapevano
esattamente quello di cui avevano
bisogno e chiedevano a Dio il risveglio
e la potenza dello Spirito Santo.
Nel 1895, alcuni anni prima
dell’esperienza pentecostale,
l’americano Charles D. Tillman scrisse
il testo, e compose la musica di un
canto ben noto nelle nostre chiese,
“Con potenza vien Signor”.
Da una semplice lettura del testo
inglese originale, ci renderemmo
subito conto di quanto esso sia
di gran lunga più notevole ed
efficace del testo che noi
conosciamo in italiano.
Mentre nella versione italiana si
parla in modo generico di
Risveglio spirituale e del Consolatore,
nel testo originale si chiede al Signore
esattamente l’esperienza che Dio
avrebbe riservato sui credenti di
tutto il mondo, solo alcuni anni dopo:
il Battesimo nello Spirito Santo,
proprio come lo avevano ricevuto
i Centoventi quasi duemila anni prima.
●Si trovavano in un alto solaio, erano
di comune accordo, quando lo Spirito
Santo discese come promesso dal
Signore. “O Signore, manda ora la
potenza, o Signore, manda ora la
potenza, o Signore, manda ora la
potenza, e battezza ognuno di noi.
Sì la potenza dal Cielo discese con
suono di vento impetuoso; lingue di
fuoco scesero su di loro, come il
Signore aveva detto.
Sì, questa potenza “all’antica” fu data
ai nostri padri è promessa ai credenti
ed anche noi possiamo riceverla.●
Due anni dopo, nel 1897, Fanny Crosby,
la più prolifica autrice di testi di canti
evangelici ( ne scrisse più di ottomila ),
cieca dalla nascita e attiva nella ricerca
di un risveglio spirituale che coinvolgesse
la Chiesa del tempo, descrisse, con
estrema lucidità, il tipo di Risveglio che
chiedeva al Signore, in un canto che
sarà musicato da John R. Sweney, e
che sembrerebbe mancare, per il
momento, di una versione italiana:
●Vieni Spirito Santo, e tocca la mia
lingua come una viva fiamma;
io voglio la grazia salvifica che il
Salvatore mi incoraggia a chiedere.
Sto aspettando la promessa della
pioggia Pentecoste; sto aspettando
la promessa della tua meravigliosa,
grande potenza. Vieni Spirito Santo
con il fuoco consacrato battezza
questo mio cuore; abbatti ogni idolo
terreno, e raffina ogni sua scoria.
Voglio rinunciare a me stesso, e
rimanere sotto il Suo dolce
controllo, e per tutta la vita voglio
il Suo amore, un flusso senza fine.
Vieni Santo Spirito! Riguardo al
sangue come mai ho fatto prima,
affinché io gridi le lodi del mio
Salvatore, per sempre in eterno.●
Ancora prima di questi due esempi,
nel 1894 William Booth, fondatore
dell’Esercito della Salvezza scrisse
le parole di questo inno, facendo
esplicito riferimento alla potenza
della Pentecoste: ●Tu Cristo, di
fiamma ardente e purificante,
manda il fuoco! Dichiariamo che il
tuo sangue ha portato un dono
per oggi. Guarda giù a questo
esercito in attesa, donaci lo Spirito
Santo promesso; vogliamo un’altra
Pentecoste, manda il fuoco!●
Questa è solo la prima strofa
dell’inno, ma è interessante elencare,
traendoli dalle strofe successive,
i motivi per i quali il fratello Booth
sosteneva la necessità di una
nuova Pentecoste:
●…per renderci adatti a vivere e a
morire; …per bruciare ogni traccia
di peccato; …il fuoco verrà incontro
ai nostri bisogni; …per avere la forza
di fare il giusto; …per vincere la
battaglia; …per camminare puri nel
mondo; …per rendere i nostri deboli
cuori forti e coraggiosi; …per salvare
un mondo che sta morendo;●
Nonostante questi credenti fossero
cristiani nati di nuovo, tutto ciò non
bastava! Per soddisfare i bisogni
elencati dal fratello Booth, era
necessaria la potenza che fa seguito
al battesimo nello Spirito Santo.
Noi “cristiani moderni” non ci
rendiamo conto del privilegio e
dell’enorme opportunità che abbiamo
nel ricevere la potenza dello Spirito
Santo. Ora essa è sparsa su ogni
credente che la chiede con fede,
ed è testimoniata dal battesimo
nello Spirito Santo.
Purtroppo, diamo per scontato
un dono che solo cento anni fa
i credenti di tutto il mondo, non
avendolo, desideravano
ardentemente e consideravano
non solo come un dono spirituale
di altissimo valore, ma assolutamente
necessario ad un cristiano completo.
Questi nostri fratelli, con la semplicità
di chi basa la propria fede su “tutto
l’Evangelo”, chiesero a Dio qualcosa
che conoscevano solo attraverso
il racconto biblico, quella potenza
“all’antica”, che Dio avrebbe donato
nuovamente anche a loro dopo
duemila anni poiché Egli è lo
stesso ieri, oggi e in eterno.
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