Quindi Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Io sono Giuseppe; e mio padre ancora in vita?”.MLuisa
Quindi Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Io sono Giuseppe; e mio padre ancora in vita?”. Ma i suoi fratelli non gli potevano rispondere perché erano sgomenti alla sua presenza. Allora Giuseppe disse ai suoi fratelli: Deh, avvicinatevi a me!”. Quelli si avvicinarono, ed egli disse: Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse condotto in Egitto. Ma ora non vi contristate e non vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi condotto quaggiù, poiché DIO mi ha mandato davanti a voi per conservarvi la vita. Infatti è già due anni che vi è carestia nel paese; e ci saranno altri cinque anni, durante i quali non vi sarà né aratura né messe. Ma DIO mi ha mandato davanti a voi perché sia conservato per voi un residuo sulla terra, e per salvarvi la vita con una grande liberazione. Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è DIO; egli mi ha stabilito come padre del Faraone, come signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d’Egitto. Affrettatevi a ritornare da mio padre e ditegli: “Così dice tuo figlio Giuseppe: DIO mi ha stabilito come signore di tutto l’Egitto; scendi da me, non tardare; tu dimorerai nel paese d Goscen e sarai vicino a me: tu e i tuoi figli, i figli dei tuoi figli, le tue greggi, i tuoi armenti e tutto quello che possiedi. E là io ti sostenterò, perché ci saranno ancora cinque anni di carestia, affinché tu non sia ridotto in miseria: tu, la tua famiglia e tutto quello che possiedi”. Esito positivo in questa storia che era partita in modo così drammatico. Giuseppe, per invidia fu rapito dai suoi fratelli è venduto come schiavo. Certo la sua vita fu vissuta in buona parte in prigione, ma, nonostante tutto, Dio non lo abbandonò mai. La sua fama crebbe, perché pieno di talenti e di doni, fu usato da Dio in modo meraviglioso, facendogli accattivare la simpatia di coloro che lo conobbero. L’insegnamento che vogliamo prendere da questo stralcio di storia, è l’invito di Giuseppe, figura di Gesù, che ci invita ad andare da Lui. Da li a poco, la sua famiglia infatti avrebbe patito la carestia, il paese non avrebbe dato più frutti della terra, e l’invito del giovane vice re, era proprio quello di salvare tutti. Nonostante il male che aveva subito, gli oltraggi e, la ,quasi sua morte, decide di dare comunque il perdono a quei fratelli, così miserabili e malvagi. La dolcezza, di questo servo di Dio, viene messa in luce dalla parola di Dio, ed è la dolcezza di Gesù, il quale per darci vita, ha sopportato pazientemente ogni cosa. L’amore copre una moltitudine di peccati. Giuseppe voleva riavere con se suo padre, dopo tanti anni di lontananza, nel quale Giacobbe pensava fosse morto, chissà come ripensava ai bei momenti passati insieme a suo figlio e così pure Giuseppe, chissà che grande nostalgia di suo padre. Egli si rivela ai suoi fratelli per salvarli da una brutta fine e spiega loro, di come Dio stesso abbia permesso quella triste ed umiliante situazione; era un suo progetto per salvare il suo popolo. Giuseppe è l’uomo che da rifiutato viene salvato e da salvato diviene il salvatore: è colui che comincia a dare speranza, vita a un popolo. Questo ci insegna, e tu puoi adattarlo alla tua vita, di come il Signore usi le circostanze negative per ottenere benefici futuri per chi li vive. I fratelli di Giuseppe furono anch’essi umiliati, perché mai avrebbero pensato di dover andare in Egitto a chiedere cibo, eppure questo avvenne. La cosa bella fu anche la riconciliazione, quella che il Signore ancora oggi vuole dare a tutti noi… Bellissima storia…io ho concluso…puoi meditarla ancora e coglierne ogni piccola sfumatura….e prendere il tuo messaggio spirituale , io ho preso il mio. Vogliamo essere ad immagine di questo stupendo giovane: retto, irreprensibile, onesto, sincero, amabile e intelligente, nonché strumento di gloria nelle mani di Dio.
Lascia un commento